Dell'ambiente musicale dice: «Mi danno fastidio i preconcetti. Non piaccio a tutti, ma neanche a me piacciono tutti gli artisti, solo che non dico mai »questo mi fa schifo«. Invece con me lo fanno. Mi reputo uno fortunato, ma non sto nella musica per caso». E svela di non essere stato contattato da Ligabue per il concerto benefico per l'Emilia che si terrà a settembre a Campovolo: «Non mi ha chiamato, ma onestamente ognuno fa le sue scelte. Se non mi chiamano perchè preferiscono altri o perchè non c'è spazio per tutti, lo capisco, non si possono chiamare 150 artisti. Comunque, se Ligabue mi avesse chiamato, ci sarei andato, non mi sono mai tirato indietro: se la mia presenza serve a vendere anche un solo biglietto in più, io ci sono». Della sua città, Napoli, D'Alessio dice: «Ci siamo sentiti per telefono con il sindaco De Magistris, sono favorevole a chi fa bene per la città e lui sta facendo un buon lavoro. Mi auguro che possa durare nel tempo». Il cantante parla, infine, dei lutti che lo hanno colpito, la perdita del padre e del fratello. «Mi manca la telefonata di mio padre. Quando facevo una cosa buona, mi chiamava per dirmi: »Sono orgoglioso di te«. Quando sono diventato padre a 19 anni, sapevo che avrei sempre potuto bussare ai miei genitori. Ora mi sento come uno arrivato al piano più alto, sopra di me non c'è nessuno».
martedì 7 agosto 2012
D'ALESSIO-TATANGELO VERSO LE NOZZE. "SISTEMO IL DIVORZIO E POI SPOSO ANNA"
Dell'ambiente musicale dice: «Mi danno fastidio i preconcetti. Non piaccio a tutti, ma neanche a me piacciono tutti gli artisti, solo che non dico mai »questo mi fa schifo«. Invece con me lo fanno. Mi reputo uno fortunato, ma non sto nella musica per caso». E svela di non essere stato contattato da Ligabue per il concerto benefico per l'Emilia che si terrà a settembre a Campovolo: «Non mi ha chiamato, ma onestamente ognuno fa le sue scelte. Se non mi chiamano perchè preferiscono altri o perchè non c'è spazio per tutti, lo capisco, non si possono chiamare 150 artisti. Comunque, se Ligabue mi avesse chiamato, ci sarei andato, non mi sono mai tirato indietro: se la mia presenza serve a vendere anche un solo biglietto in più, io ci sono». Della sua città, Napoli, D'Alessio dice: «Ci siamo sentiti per telefono con il sindaco De Magistris, sono favorevole a chi fa bene per la città e lui sta facendo un buon lavoro. Mi auguro che possa durare nel tempo». Il cantante parla, infine, dei lutti che lo hanno colpito, la perdita del padre e del fratello. «Mi manca la telefonata di mio padre. Quando facevo una cosa buona, mi chiamava per dirmi: »Sono orgoglioso di te«. Quando sono diventato padre a 19 anni, sapevo che avrei sempre potuto bussare ai miei genitori. Ora mi sento come uno arrivato al piano più alto, sopra di me non c'è nessuno».
















